mercoledì 27 giugno 2012

Iglesia la Compañia

La Compañía de Jesús, conosciuta anche come La Compañía è una chiesa cattolica di stile barocco situata nel centro storico della città di Quito. E' una delle opere in stile barocco più significative dell'architettura Sud Americana. 
Durante la sua storia è stata sede dell'ordine gesuita nel paese e del collegio nato dallo stesso ordine. Molti dei testi che narravano la storia della costruzione di questa imponente chiesa sono andati distrutti e bruciati con l'espulsione dell'ordine dall'Ecuador. 

Storia

La costruzione della chiesa con il patrocinio della Compagnia di Gesù è iniziata nel 1605 sotto l'egida del sacerdote Nicolas Duran Mastrilli, e si concluse nel 1765, per un totale di 160 anni. 
Gran parte dello schema riprodotto per la Chiesa è derivato dalla tradizione di Bogotà, specialmente nel suo interno, nelle decorazioni, nei rosoni, negli archi e nelle navate. 
Nel 1613 giunse nella città di Quito il brillante architetto Marco Guerra, che prima di unirsi all'ordine era stato autore riconosciuto di alcune opere nel Regno di Napoli. Fu lui a correggere lo stile e dare l'impronta definitiva alla Compañia. 
Alla sua morte nel 1668, la chiesa e gli edifici contigui, compresi i tre chiostri, erano conclusi nelle loro parti fondamentali. 

Architettura

La facciata è stata iniziata nel 1722 e finita solo nel 1765, alla vispera dell'espulsione dei Loyola dai domini del Re di Spagna. Questa parte dell'opera è una delle meraviglie del barocco e del plateresco spagnolo. Accompagnano la porta principale sei colonne salomoniche fastose, che come le colonne laterali hanno uno stile romano corinzio. I pannelli sui quali riposano hanno decorazioni rinascentiste, al contrario sopra l'architrave corre un fregio decorato con soli e fiori. Al di sopra dello stesso le decorazioni di fogliame danno l'idea di una leggerezza e di una delicatezza infinita a tutta la struttura frontale. 
Al di sopra della porta, si forma un arco che alberga la Vergine Immacolata, circondata da angeli e cherubini. 
Un secondo blocco, di fino ornamento plateresco, è formato da due blocchi, con prezione colonne, al cui centro si trova una imponente finestra coronata dalla iscrizione votiva di Loyola. 

Entrando si rimane colpiti davanti alla stupenda sintesi di fasto e armonia, di ricchezza barocca ed equilibrio, tutta completamente ricoperta di oro. Non c'è posto tra le navate, le cappelle, gli archi, le colonne, le tribune, il coro, che non sia ricoperto di oro. 
Nella zona dell'altare, opera di Legarda, si ha come motivo principale della composizione delle colonne salomoniche della facciata e le cornici che si raggruppano al centro, in forma di arco che culmina in forma di corona circondata dagli angeli. Le quattro nicchie albergano le diverse figure dei fondatori dei grandi ordini, San Francisco e San Ignacio de Loyola con l'inconfondibile stilo di Legarda.
Altra opera particolare sono le tribune, intagliate a mano, opere maestre dell'arte del legno. 
Le diverse colonne della navata centrale sono adornate da ogni lato, con una delle più importanti serie di pitture coloniali quiteñe. Tali opere raffigurano i profeti, probabilmente pitturati da Goríbar. Alla nobile caratterizzazione di ogni personaggio, alle caratteristiche accuratamente trattate, si uniscono i colori dei paesaggi e di tutta la scena. 

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